Con il passare degli anni, ogni cosa è soggetta a trasformazione, ed è un dato di fatto ben noto! Anche il settore del risparmio non è rimasto immune a questi cambiamenti: i libretti postali, infatti, costituiscono una delle forme di investimento più longeve che, nel tempo, si sono evolute per adattarsi alle innovazioni tecnologiche e alle nuove esigenze dei risparmiatori. Ma qual è il valore dei vecchi libretti postali? Continua a leggere per scoprirlo!
I libretti postali: una panoramica
Tra i vari strumenti di risparmio a disposizione dei cittadini, sia oggi che in passato, i libretti postali si distinguono per essere una soluzione affidabile, facilmente accessibile e garantita dallo Stato. Il loro successo è attribuibile soprattutto alla loro semplicità d’uso e al rischio contenuto che li caratterizza.

Questa particolare forma di investimento prevede il deposito di una somma di denaro su un conto nominativo, con la possibilità di ricevere un interesse annuale, generalmente di entità modesta. Non c’è da stupirsi: nel mondo degli investimenti, il tasso di interesse è solitamente proporzionale al rischio assunto.
Maggiore è il rischio di perdita, più elevati saranno i tassi di interesse offerti, e viceversa. Poiché i libretti postali sono strumenti di risparmio a basso rischio, i rendimenti associati sono generalmente contenuti. L’apertura di un libretto postale è estremamente semplice e, nella maggior parte dei casi, non comporta costi aggiuntivi. Inoltre, durante la validità del contratto, i titolari possono versare ulteriori somme o prelevare quelle già depositate, secondo le proprie necessità.
Come funzionano i libretti postali?
Come già accennato, la procedura per aprire un libretto postale è molto semplice e non richiede spese o oneri particolari. Per attivare un libretto postale, è sufficiente recarsi presso lo sportello dedicato e presentare la documentazione necessaria, come un documento di identità valido e il codice fiscale (nel caso di maggiorenni).

Completate le formalità burocratiche, il titolare può iniziare a effettuare versamenti o prelievi in base alle proprie esigenze, rispettando i limiti eventualmente previsti dal contratto. La durata dei libretti postali può variare e, annualmente, viene riconosciuto un interesse secondo le condizioni stabilite al momento dell’apertura.
È importante ricordare che gli interessi maturati sono soggetti a tassazione: solitamente, viene applicata una ritenuta fiscale del 26%. Si tratta di informazioni generali che possono variare a seconda delle specifiche situazioni. Per dettagli più precisi e aggiornati, è sempre consigliabile rivolgersi al personale specializzato presente presso le filiali postali.
Le tipologie di libretto postale
Esistono diverse tipologie di libretti postali, pensate per soddisfare le esigenze di una vasta platea di utenti. Un esempio classico è il libretto ordinario, la forma tradizionale di libretto postale: in questo caso, le operazioni vengono generalmente effettuate presso l’ufficio postale e, al momento della sottoscrizione, viene consegnato un libretto cartaceo al titolare.

Una delle innovazioni più recenti è rappresentata dal libretto cosiddetto smart, ovvero digitalizzato. Con questa soluzione, tutte le operazioni possono essere gestite online, tramite un’app dedicata o il sito ufficiale delle Poste. In questo modo, il titolare ha la possibilità di monitorare il saldo e le movimentazioni in tempo reale, gestendo il proprio risparmio in modo autonomo e flessibile.
Esiste inoltre una tipologia di libretto postale pensata appositamente per i minori, ovvero per bambini e ragazzi che non hanno ancora compiuto 18 anni: questo tipo di libretto può essere aperto dai genitori o da chi esercita la patria potestà, i quali ne gestiranno le operazioni fino al raggiungimento della maggiore età del titolare.
Quanto possono valere i libretti postali antichi?
Quando si parla di libretti postali antichi, si fa riferimento a documenti cartacei risalenti a molti decenni fa. La domanda che spesso ci si pone è: “Qual è il valore dei libretti postali antichi?” Cerchiamo di chiarire questo aspetto. Se il libretto antico non è mai stato riscosso, potrebbe essere ancora possibile richiederne la liquidazione.

È fondamentale, però, prestare attenzione ad alcune limitazioni: se il libretto risulta inattivo da oltre 10 anni e presenta un saldo superiore a 100€, potresti non avere più diritto a recuperare le somme depositate, poiché queste potrebbero essere state devolute al Fondo Dormienti.
Se invece possiedi un libretto molto antico, magari risalente a più di un secolo fa, è probabile che abbia perso il valore legato al saldo originario, ma potrebbe acquisire un nuovo valore dal punto di vista collezionistico. In base all’anno di emissione, allo stato di conservazione e ad altri fattori, il valore collezionistico di un vecchio libretto postale può variare sensibilmente, partendo da pochi euro fino a raggiungere anche diverse centinaia di euro.