Glicemia alta in primavera: ecco i cinque cibi da evitare in primavera

I valori glicemici rappresentano uno degli indicatori più sensibili alle variazioni sia dell’ambiente che delle abitudini alimentari. In particolare, durante la primavera, il controllo della glicemia assume un ruolo ancora più rilevante per il benessere generale, rendendo fondamentale prestare attenzione non solo a cosa si mangia, ma anche a cosa è preferibile evitare in questo periodo dell’anno.

Glicemia alta: quali sono le cause?

Individuare una singola causa responsabile dell’aumento della glicemia, più correttamente definita iperglicemia, è complesso. Si tratta di una condizione sempre più diffusa, fortemente influenzata dall’alimentazione e, più in generale, dallo stile di vita adottato. Per questo motivo, la glicemia è considerata un parametro di primaria importanza per la salute.

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Il termine si riferisce alla concentrazione di zuccheri, in particolare glucosio, presenti nel sangue. I glucidi sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo, ma un loro eccesso può risultare dannoso. Le cause di un aumento della glicemia possono essere molteplici e comprendono sia comportamenti quotidiani sia condizioni preesistenti.

Tra i fattori che possono favorire l’iperglicemia troviamo la predisposizione genetica, squilibri ormonali, patologie come il diabete, una dieta sbilanciata, oppure l’assunzione di determinati farmaci. Il valore della glicemia è strettamente collegato all’azione dell’insulina, l’ormone che regola la quantità di glucosio nel sangue, abbassandola quando risulta troppo elevata.

Come abbassare la glicemia

La glicemia è un parametro dinamico, che varia naturalmente nel corso della giornata. Proprio per questo motivo, la misurazione viene effettuata a digiuno, per ottenere un valore più attendibile. Non solo l’alimentazione, ma anche altre abitudini apparentemente poco rilevanti possono influire sull’aumento della glicemia.

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Per ridurre la glicemia è fondamentale adottare uno stile di vita sano e attivo: la sedentarietà, unita a una scarsa attività fisica, contribuisce all’aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Anche abitudini poco salutari, come il consumo eccessivo di alcol e il fumo, complicano ulteriormente la gestione della glicemia da parte dell’organismo.

Non esiste un alimento “miracoloso” in grado di abbassare la glicemia, ma privilegiare legumi, frutta, latticini magri in quantità moderate, carni bianche e cereali integrali può favorire un migliore controllo glicemico. Questi alimenti sono ricchi di minerali, facilmente digeribili e assimilabili, e contribuiscono a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.

Cosa evitare nell’alimentazione

Al contrario, i cibi molto lavorati e ricchi di grassi saturi rappresentano un vero ostacolo al mantenimento di valori glicemici ottimali. È consigliabile limitare il consumo di prodotti derivati da grassi animali come lardo e strutto, così come insaccati stagionati e formaggi particolarmente grassi e pesanti.

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Bisogna inoltre evitare un consumo eccessivo di prodotti confezionati, snack, patatine, caramelle e alimenti a base di cereali raffinati, che apportano grandi quantità di carboidrati facilmente trasformabili in zuccheri dall’organismo. Pane bianco, pasta e riso raffinati, così come le bevande zuccherate industriali, dovrebbero essere consumati con moderazione, soprattutto in presenza di glicemia elevata.

È possibile concedersi qualche eccezione, ma è importante dare priorità a cibi selezionati e salutari. In primavera, inoltre, è fondamentale mantenere una buona idratazione, poiché l’aumento delle temperature e una maggiore attività all’aperto possono favorire la disidratazione.

Come monitorare la glicemia

Avere la glicemia alta non equivale necessariamente a soffrire di diabete, ma è comunque importante effettuare controlli regolari, preferibilmente a digiuno. Lo strumento più utilizzato per la misurazione domestica è il reflettometro, o glucometro, che consente di rilevare rapidamente i livelli di glucosio tramite una piccola goccia di sangue.

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Oggi sono disponibili anche dispositivi più avanzati che permettono un monitoraggio continuo e non invasivo della glicemia, sebbene siano generalmente più costosi. In caso di iperglicemia, a differenza del diabete, non è necessario un controllo costante, ma è comunque importante riconoscere eventuali sintomi.

Tra i segnali più comuni di glicemia alta persistente si possono riscontrare dolori addominali, formicolio agli arti, cefalea, difficoltà ad aumentare di peso, arrossamenti del viso, sensazione di stanchezza, pelle secca e unghie fragili. Un altro segnale da non sottovalutare è la lentezza nella guarigione delle ferite.

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